di Martina Frammartino

(video ufficiale e Balletic Yuzu qui)

Ai Giochi Olimpici di Pechino 2022, dopo la conclusione della gara maschile e prima del Gala, Yuzuru Hanyū si era recato diverse volte alla pista di allenamento. Non avrebbe dovuto farlo, la caviglia che aveva subito una distorsione alcuni giorni prima era in pessime condizioni, ma il bisogno di pattinare in quel momento era così forte da fargli accantonare la sofferenza fisica. Non aveva vinto medaglie, né era riuscito ad atterrare correttamente il quadruplo axel. Eppure i giornalisti erano lì per lui, curiosi di assistere ai suoi allenamenti. E, da tutto il mondo, i fan avevano seguito le notizie relative a quegli allenamenti tramite i social media. I suoi allenamenti erano qualcosa da seguire, per la stampa e per il pubblico. Lo era stato prima delle gare; lo era ancora. Ma lo sarebbe stato anche in futuro? Hanyū aveva chiesto ai giornalisti se potessero essere interessati ad assistere a un suo allenamento. Una domanda che poteva non portare a nulla. E invece sei mesi più tardi, meno di un mese dopo l’annuncio dell’addio alle gare, Hanyū annuncia che trasmetterà in diretta internet un suo allenamento, allenamento a cui la stampa è invitata ad assistere.

I giorni precedenti

La prima sorpresa era arrivata il 7 agosto. Hanyū, che non aveva mai avuto un profilo ufficiale sui social media, e che per anni aveva comunicato con i fan solo attraverso le sue prestazioni o le interviste rilasciate ai media, apre un canale YouTube. Il video che pubblica è lungo poco più di un minuto ed è un semplice saluto. Il titolo è はじめまして (Nice to meet you). Non ha idea di come reagirà il pubblico a ciò che ha in mente, e ha a disposizione pochissimo tempo. Per questo invia ai giornali un comunicato stampa molto sintetico dedicato all’apertura del canale. La risposta dei fan supera le sue aspettative, con oltre 400.000 iscrizioni solo il primo giorno. Il 9 agosto Hanyū pubblica il secondo video, About the channel, questa volta registrato all’Ice Rink di Sendai. Presenta il canale, spiegando che sarà dedicato al pattinaggio e non alla sua vita privata e, alternati alle sue parole, inserisce tre brevissimi video in cui si vedono un triplo axel, un triplo lutz e una trottola, tutti ripresi dal basso, dall’altezza del ghiaccio. La conclusione è con un quadruplo toe loop ripreso da un’altezza normale, dalla telecamera che lo ha inquadrato mentre parlava. E le sue parole sono importanti, perché Hanyū dà appuntamento per il giorno dopo, il 10, per un evento che ha chiamato SharePractice.

Gli obiettivi

Hanyū si è allontanato dalle gare ed è passato al professionismo, non avrebbe bisogno di mantenere un contenuto tecnico elevato se non volesse farlo. Il suo pattinaggio però è una fusione di arte e sport, e lo sport prevede la sfida alle proprie capacità. Dietro ai suoi programmi apparentemente semplici c’è un lavoro enorme, un lavoro che lui ha deciso di mostrare. È questo uno degli scopi della sua SharePractice, far vedere che la bellezza del pattinaggio può essere raggiunta solo attraverso il duro lavoro. Anche attraverso momenti difficili ed errori. L’obiettivo finale è eseguire Seimei in modo perfetto. L’interpretazione di PyeongChang, con la quale ha vinto il suo secondo oro olimpico consecutivo, una cosa che nella competizione maschile non avveniva da 66 anni, lo aveva fatto entrare nella leggenda – anche se non si era trattato di un programma perfetto: in quella finale aveva gareggiato con una caviglia slogata e l’infortunio gli aveva impedito di eseguire correttamente tutto ciò che aveva in mente. Ma l’Hanyū del 2022 è migliore dell’Hanyū del 2018. I risultati di Pechino dicono il contrario, la sua età potrebbe far pensare che i suoi anni migliori siano passati, ma lui sa ciò che è in grado di fare, e una nuova interpretazione di Seimei è il suo modo per dirlo a tutti.

Quanto lavoro c’è dietro la preparazione di un evento apparentemente semplice come la trasmissione di un allenamento? Il noleggio dell’Ice Rink per l’intero giorno, con la gestione pratica dell’evento e la presenza dei cameraman. La presenza fisica della stampa (fra giornalisti e fotografi si contano 88 persone che lavorano per 38 testate diverse). L’acquisto dei diritti per l’utilizzo della musica, reso complicato da leggi molto rigide e dal breve intervallo di tempo trascorso fra la decisione di realizzare l’evento e la sua effettiva realizzazione, che gli consente di utilizzare solo un numero molto limitato di brani. Questo mentre Hanyū, come sappiamo oggi, aveva già iniziato a lavorare su Gift e stava gestendo una serie di altri impegni.

E quindi: quanto interesse ci può essere per un semplice allenamento? La scommessa vale un tale sforzo? Lo sapremo presto.

L’allenamento a secco

L’allenamento è diviso in due grandi sezioni: una prima parte a secco, fuori dalla pista, e una parte sul ghiaccio. L’allenamento è fatica, sudore, ma anche routine, e Hanyū compie diversi gesti banali come sistemare le sue cose o disinfettare le aree dove intende soffermarsi. Ci sono i fotografi a riprendere ogni suo gesto, i giornalisti che scriveranno i resoconti, e lui ne è consapevole, all’inizio scambia qualche parola con loro, decide quale sia il luogo migliore per poggiare il suo Winnie the Pooh, poi indossa le cuffie, si concentra su ciò che deve fare ed esclude tutto il resto dalla sua mente. È quello che faceva anche durante le gare, ignorando il peso dell’attenzione che grava su di lui. Inizia da seduto, guardando su un iPad un video di un suo precedente allenamento, ripetendo alcuni movimenti per fissare meglio nella memoria alcuni dettagli, poi prende alcuni integratori e passa a camminare in un corridoio, aumentando gradualmente la velocità e i movimenti delle braccia, in modo da mettere in movimento tutto il corpo. Gesti noiosi, ripetitivi, ma che vanno fatti se poi si vuole fare il resto. Il vetro che separa la sala pattini dal corridoio usato come uno specchio in modo da controllare i movimenti che sta facendo durante la ginnastica. Ogni articolazione, ogni muscolo, vengono messi in movimento.

Dopo quasi venti minuti Hanyū si sposta in un’altra area. Nemmeno questa è una palestra, si tratta di un semplice disimpegno, un po’ più ampio rispetto al corridoio dove aveva iniziato il suo riscaldamento. Quando non è possibile avere uno spazio attrezzato, è comunque possibile adattarsi allo spazio che si ha a disposizione. Una parte del lavoro è rappresentato dalla focalizzazione sui gesti, è evidente che Hanyū sta riflettendo sull’allineamento del corpo, su tempi, equilibrio, postura, controllo dell’asse, respirazione, su una serie di sensazioni che si devono imprimere in lui perché, quando serviranno, dovranno emergere spontaneamente. Una parte del lavoro è dedicata ai muscoli, quindi esegue sei salti tripli, quattro dei quali sono chiaramente axel.

Questa fase dura circa un quarto d’ora, poi Hanyū torna indietro, controlla le condizioni del ghiaccio, su cui è appena passato lo zamboni, indossa i pattini, fa partire la musica e, quasi un’ora dopo l’inizio del collegamento, entra in pista.

L’allenamento in pista

Inizia con movimenti semplici, basati sugli esercizi che faceva quando ancora si allenava in Canada, per trovare la sensazione del ghiaccio. Ad accompagnarlo sono le note di Suiheisen dei Back Number, non perché l’abbia mai interpretata in un programma ma perché per lui pattinaggio e musica sono inscindibili, e anche durante il riscaldamento la musica accompagna i suoi gesti. I brani su susseguono, più avanti ci sarà anche Boku no koto (About Me), su cui registrerà il video trasmesso insieme ai titoli di coda alla fine di Gift, e che subito dopo caricherà sul suo canale YouTube. Quanto ai movimenti, meriterebbero tutti di essere studiati, anche se la focalizzazione principale è sui salti. Il primo, che arriva una decina di minuti dopo l’ingresso in pista, è un bellissimo triplo loop, il salto che abitualmente usa come riscaldamento prima dei salti più impegnativi. Seguono altri due tripli loop e un triplo lutz.

Il primo programma che interpreta è Hana ni nare. Si tratta di un brano di Fumiya Sashida che ha interpretato per la prima volta a Fantasy on Ice nel 2012, e poi ancora nel gala dell’NHK Trophy del 2012, la seconda gara di Grand Prix che ha vinto, e nell’agosto del 2021 per la trasmissione 24 hour TV. Sul triplo flip il ginocchio è un po’ troppo piegato, non un problema serio anche se il salto non è effortless, e la cosa si ripete anche sul successivo triplo axel, staccato da una luna esterna. Hanyū scuote la testa e interrompe il programma senza completarlo. Sicuramente non ha gradito l’esecuzione non perfetta dei due salti, anche se il fatto che si sia fermato indica che non era realmente interessato a completare il programma. Quello che è significativo è il fatto che per eseguire dei salti li abbia collocati sulla musica, all’interno di una coreografia. Lo ha dichiarato in un’infinità di interviste, e nella SharePractice se ne è avuta la conferma. Per Hanyū un salto non è mai qualcosa di fine a sé stesso ma fa parte di un insieme. Subito dopo, per due volte, fa partire la musica di Ten to chi to, non dall’inizio ma da metà programma. La prima volta esegue la combinazione quadruplo toe loop-triplo toe loop, la seconda la combinazione quadruplo toe loop-euler-triplo salchow, e sono due esecuzioni perfette, inserite all’interno del flusso del programma, con i movimenti che precedono e seguono le combinazioni. Ten to chi to, con musiche di Isao Tomita, è l’ultimo programma che ha eseguito in competizione, il libero delle stagioni 2020-21 e 2021-22, ed è un programma che evoca ricordi importanti. L’esecuzione perfetta Campionato nazionale del 2020, il primo tentativo di quadruplo axel in gara un anno più tardi, il programma eroico e sfortunato di Pechino.

Si passa ora a un’altra musica, quella di Joe Hisaishi per Hope and Legacy e Hanyū si toglie la giacca, per rimanere con la sua consueta maglietta a maniche corte. Il riscaldamento è finito.

Hope and Legacy è il programma libero della stagione 2016-17, quello del suo secondo oro mondiale, l’unico programma comprendente quattro quadrupli che, per perfezione di esecuzione, può stare al pari con la prima interpretazione di Ten to chi to. I due migliori programmi liberi mai pattinati da chiunque. Quello che Hanyū presenta nell’occasione, dopo la parte coreografica iniziale, è un quadruplo loop, ma lui non è contento. Si tratta di un ottimo salto, ma all’atterraggio non è fluidissimo e tutto ciò che riesce a fare è solo un quadruplo loop[1]. Hanyū si è chiesto cosa fare. Qualche volta nei gala ha eseguito la sequenza quadruplo loop-triplo axel, e il suo dubbio è se provarla anche nella SharePractice. L’obiettivo però è interpretare Seimei in modo perfetto, perciò non può dedicare troppe energie a un singolo elemento di salto.[2]

Avendo optato per l’opzione meno impegnativa, Hanyū esegue una combinazione quadruplo loop-triplo toe loop perfetta. Una combinazione provata in gara da due soli pattinatori, una sola volta ciascuno, e nella quale non hanno mai completato le rotazioni, nella sua esecuzione avrebbe meritato il +5 da parte dei giudici. E se Hanyū ha deciso di lasciarsi alle spalle i giudici e le loro valutazioni, non si è lasciato alle spalle il lavoro su elementi tecnici difficilissimi, anche se negli ultimi mesi non ha quasi più allenato il quadruplo axel. A Pechino si è infortunato, per parecchio tempo non è stato in grado di pattinare, poi ha dovuto recuperare la condizione che aveva perso con l’inattività e preparare due programmi inediti per Fantasy on Ice. Il livello a cui è tornato è quello del Campionato nazionale 2021.

Inizia eseguendo un bellissimo triplo axel, quindi propone un quadruplo axel degradato e atterrato su due piedi, uguale a quello che aveva portato in gara in dicembre ai campionati nazionali giapponesi. Il salto successivo è un triplo loop, salto staccato dal filo, come l’axel, che lo aiuta a focalizzarsi sulle sensazioni che gli trasmette il suo corpo e a lavorare sulle rotazioni. Non per nulla in dicembre in seguito all’intenso lavoro sul quadruplo axel fra i suoi elementi di salto era comparsa la combinazione triplo axel-triplo loop, una combinazione molto rara e che la caviglia slogata gli ha impedito di eseguire a Pechino. Il tentativo successivo si conclude con un salto aperto in volo e atterrato su due piedi, poi arrivano un triplo loop, un altro axel trasformato involontariamente in un singolo, un triplo loop e l’ennesimo axel aperto, che conclude questa fase dell’allenamento.

Il ritorno alla musica di Hope and Legacy, stavolta non dall’inizio ma da metà programma, non inizia nel migliore dei modi, con un salchow doppio. La combinazione quadruplo salchow-triplo toe loop, con cui aveva avuto problemi durante tutta la stagione 2016-17, non è entrata. Non sempre le cose riescono come si vorrebbe. L’allenamento è fatica, è il continuo perfezionamento di ogni gesto, e Hanyū riflette su ciò che ha fatto e perfeziona il gesto, tanto è vero che al secondo tentativo la combinazione riesce senza problemi.

È arrivato il momento più importante: Seimei. Quadruplo salchow. Quadruplo toe loop. Triplo flip. Trottola combinata con ingresso in salto. Sequenza di passi, con quei cross roll all’indietro che Hanyū aveva eseguito all’Autumn Classic International nel 2015 e che poi aveva sostituito con altri passi per ottenere un livello più alto, ma che ora ha rimesso perché per lo spirito di questo programma i cross roll sono perfetti. Salchow aperto in volo e trasformato in un doppio. Non sempre i programmi riescono. Hanyū ha perso diverse gare perché ha fatto qualche errore.

Reset. Nuovo tentativo, come se fosse una nuova gara. Quadruplo salchow. Quadruplo toe loop. Triplo flip. Trottola. Sequenza di passi. Combinazione quadruplo salchow-triplo toe loop. Quadruplo toe loop degradato e atterrato su due piedi. Questo è il salto su cui a PyeongChang ha fatto uno step out, perdendo una combinazione. Anche se quando tutto va bene Hanyū riesce a dare l’impressione che sia tutto semplice, quello che fa è difficile, e quando si fanno cose difficili a volte si sbaglia. A volte si sbaglia ripetutamente.

Reset. Terzo tentativo. Quadruplo salchow. Quadruplo toe loop. Triplo flip. Trottola. Sequenza di passi. Combinazione quadruplo salchow-triplo toe loop. Combinazione quadruplo toe loop-euler-triplo salchow. Combinazione triplo axel-doppio toe loop, con la braccia alzate sul secondo salto. Triplo loop. Triplo lutz, il salto su cui quattro anni prima ha fatto il suo secondo errore, un altro step out, e che questa volta non crea problemi. Trottola bassa con ingresso in salto.

Boom! Si allarga il primo braccio. Boom! Si allarga il secondo braccio.

Il momento che a PyeongChang è stato un’apoteosi: la sequenza coreografica. Trottola combinata con cambio piede. Stavolta il programma è riuscito alla perfezione. Le stesse difficoltà di PyeongChang, ma eseguite senza sbagliare. L’Hanyū del 2022 è un Hanyū migliore di quello del 2018. All’epoca era infortunato, non è realmente possibile dire cosa avrebbe fatto senza problemi fisici, ma il contenuto tecnico, almeno in questo programma, è quello di quattro anni prima, nei solo-show che avrebbe iniziato a interpretare nei mesi successivi sarebbe stato superiore, e le capacità interpretative sono superiori.

Se nella SharePractice c’era il desiderio di mostrare l’impegno necessario a raggiungere l’apparente facilità, ciò che Hanyū ha fatto è anche la dimostrazione che non intende rinunciare all’aspetto tecnico del pattinaggio, e che il legame con il pubblico è importante. Lo è nel rendere l’allenamento visibile a tutti, lo è nel momento in cui prende in mano il suo cellulare e prova a leggere i commenti che arrivano da tutto il mondo. Prova a leggerli, senza riuscirci, perché sono troppi, e le scritte scorrono troppo in fretta. Per Hanyū è la conferma che ciò che fa è importante per tantissime persone. Gli ultimi momenti in pista sono dedicati alla sequenza di passi e alla trottola conclusiva di White Legend, programma riproposto su richiesta di un giornalista dopo aver chiesto al pubblico del suo canale cosa avrebbero voluto vedere e non essere riuscito a leggere le loro risposte.

Never underestimate Mr. Hanyū [3]

Se i dettagli organizzativi li conoscono solo le persone che se ne sono occupate, la risposta all’interrogativo iniziale è arrivata dal pubblico stesso. All’inizio della trasmissione, quando Hanyū si trovava fuori dal ghiaccio, erano collegate oltre 60.000 persone, un numero che è gradualmente salito superando le 100.000 persone nel momento in cui Hanyū è entrato in pista, con un picco massimo superiore alle 107.000 persone e la sezione riservata ai commenti che si è riempita di incoraggiamenti scritti non solo in giapponese ma anche in cinese, inglese, russo e in numerose altre lingue. In meno di un mese il numero di visualizzazioni di un video lungo due ore avrebbe superato i 3 milioni, facendo scuola anche fra i pattinatori attivi a livello agonistico. Durante un’apparizione televisiva avvenuta nel mese di settembre Hanyū avrebbe menzionato l’interesse per il suo metodo di allenamento da parte di diversi pattinatori, sia giapponesi che internazionali, senza fare nomi, ma il giovane collega Shun Satō citerà la SharePractice spiegando che la conoscenza del metodo di allenamento di Hanyū lo aveva aiutato a migliorare il suo pattinaggio.

La conclusione è con un Hanyū felice, soddisfatto del suo lavoro e del contatto con il pubblico, un contatto che nei due anni successivi diventerà più stretto. L’ipotesi di poter realizzare un’altra SharePractice, ventilata nell’occasione, al momento non si è ancora concretizzata per questioni organizzative. Sappiamo che nei 2 anni da allora a oggi Hanyū ha ideato tre solo-show diversi, esibendosi da solo per un totale di 14 volte. Per ciascuno degli show ha dovuto scrivere la storia e realizzare i video, e se per Prologue ha semplicemente montato insieme immagini di repertorio, per Gift e Re_Pray ha realizzato diversi filmati. Ha interpretato oltre 20 programmi nuovi, la maggior parte coreografati da lui. Ha condotto due edizioni di Notte stellata, sei spettacoli in tutto, con collaborazioni inedite con il ginnasta Kōhei Uchimura e l’attrice Mao Daichi. Ha interpretato Introduzione e rondò capriccioso per 24 hour TV. Si è esibito in 10 date del tour Stars on Ice nel 2023 e in 9 date di Fantasy on Ice fra il 2023 e il 2024. Ha ideato, interpretato, filmato e montato diversi video sul suo canale YouTube. E questi sono solo gli impegni strettamente legati al pattinaggio. Il tempo per un altro allenamento in diretta internet non c’è stato. Eppure, quell’evento isolato è stato comunque fondamentale nel far vedere che il pattinaggio è uno sport, che non è semplice bellezza, ha fatto scuola presso i pattinatori più giovani e ha contribuito a rendere più stretto il legame fra Hanyū e i suoi fan. L’inizio di un percorso professionale straordinario, che ha già regalato opere indimenticabili e che potrebbe regalarne altre in un prossimo futuro.


[1] Se non si considera il quadruplo axel, che all’epoca non era ancora mai stato completato in gara da nessuno, il loop è il quadruplo che è stato eseguito in combinazione il minor numero di volte. Daniel Grassl ha eseguito alcune volte la combinazione quadruplo loop-euler-triplo salchow e ha provato una sola volta la combinazione quadruplo loop-triplo toe loop, ma il suo loop era sottoruotato. Petr Gumennik ha provato una sola volta la combinazione, in una competizione russa, ma sia il loop che il toe loop sono stati giudicati come mancanti di un quarto di rotazione. E sempre in una competizione russa Areliia Petrosian è riuscita a completare due volte la combinazione quadruplo loop-doppio toe loop.

[2] Per vedere quella sequenza completata da Hanyū dopo il suo passaggio al professionismo ci si deve iscrivere alla sezione per abbonati del suo canale, che comprende tre esecuzioni fatte a distanza di diversi mesi l’una dall’altra. L’ultima il giorno del secondo anniversario dell’apertura del canale YouTube.

[3] “Never underestimate mr. Hanyū, that’s for sure”, celebre frase pronunciata dal suo allenatore Brian Orser alla vigilia della gara di PyeongChang 2018 a chi gli chiedeva se l’infortunato Yuzuru fosse in corsa per l’oro.

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Tweet di Massimiliano Ambesi https://x.com/max_ambesi/status/1557223637832318976 e https://x.com/max_ambesi/status/1557294546022793218

https://archive.today/20220824090936/https://mainichi.jp/english/articles/20220810/p2a/00m/0na/016000c

https://hochi.news/articles/20220810-OHT1T51212.html?page=1