Yuzuru Hanyū può essere ritenuto il più grande pattinatore di tutti i tempi per i titoli che ha vinto, il modo in cui li ha vinti, per la sua capacità di rivoluzionare il pattinaggio agonistico prima e quello professionistico poi, e per il suo impatto a livello sociale.

SEIMEI nel programma libero del Campionato dei Quattro Continenti 2020

Nato a Sendai, prefettura di Miyagi, nel Nord-Est del Giappone, il 7 dicembre del 1994, ha iniziato a pattinare a quattro anni. A nove ha iniziato a farsi notare a livello nazionale vincendo il Campionato giapponese novice di categoria B. Tre anni più tardi, nel 2007, ha vinto anche il Campionato novice di categoria A, ed è diventato il più giovane pattinatore a vincere una medaglia nella gara maschile del Campionato giapponese junior. Nella stagione 2009-2010 ha dominato il circuito junior vincendo le sue due gare di Grand Prix, la relativa finale, il Campionato nazionale e il Campionato del mondo.

Passato alla categoria senior a 15 anni, ha concluso la stagione vincendo l’argento al Four Continents Championship che si è svolto nel febbraio del 2011. Meno di un mese più tardi si è verificato il terremoto del Tohōku, il più forte nella storia del Giappone, che ha danneggiato anche la centrale nucleare di Fukushima, e il quarto più forte al mondo dal 1900, quando è stato inventato l’attuale sistema di misurazione. I morti saranno circa 20.000. La sua città, Sendai, subisce danni ingentissimi. Yuzuru ha 16 anni e con la sua famiglia trascorre quattro giorni in un centro di accoglienza per terremotati.

Da quel momento Hanyū sarebbe diventato molto attivo in numerose iniziative legate alla ricostruzione, donando personalmente cifre notevoli alla collettività. In suo impegno è stato talmente importante da far sì che nel 2018 gli venisse assegnato il People Honor’s Award, il riconoscimento civile più importante del suo paese, non solo per le sue vittorie, ma per la sua capacità di far sognare le persone donandogli emozioni, e di riuscire a infondere coraggio e speranza nella società

L’esordio al Campionato del mondo è del 2012, con un programma libero epico e un bronzo vinto nonostante una distorsione alla caviglia destra, quella su cui atterra ogni salto. Nella stagione successiva Hanyū si è trasferito in Canada per allenarsi al Toronto Cricket Club, ha stabilito i suoi due primi record del mondo nel programma corto e vinto il suo primo Campionato nazionale senior, completando la collezione di successi nella competizione nazionale in tutte le categorie. Il quadriennio si è concluso in modo trionfale con i successi nella finale di Grand Prix, nel Campionato nazionale, nei Giochi olimpici di Sochi 2014 e nel Campionato del mondo, e altri due record del mondo, il secondo dei quali gli ha permesso di diventare il primo uomo capace di superare i 100 punti nel programma corto.

La nuova stagione è iniziata con un brutto scontro con un altro pattinatore durante il riscaldamento prima del programma libero della sua prima gara, scontro che ha avuto un lungo strascico di problemi fisici che gli hanno consentito di vincere solo la finale di Grand Prix e il Campionato nazionale e di classificarsi secondo al Campionato del mondo. Nella stagione 2015-2016 ha presentato due programmi che hanno fatto la storia del pattinaggio, la Ballata N. 1 di Chopin nel corto e SEIMEI nel libero. Con questi programmi, comprendenti due salti quadrupli nel corto, tre nel libero, in due settimane ha stabilito sei record del mondo, nei due segmenti di gara e nella somma dei punteggi, diventando il primo uomo capace di superare i 200 punti nel programma libero e i 300 nel totale. Ha vinto anche la finale di Grand Prix e il Campionato nazionale prima che un grave infortunio lo relegasse al secondo posto mondiale.

Nell’autunno del 2016 è diventato il primo uomo capace di completare un quadruplo loop. Al quarto successo consecutivo nella finale di Grand Prix è seguito il secondo oro mondiale con un programma libero, Hope and Legacy, comprendente quattro quadrupli eseguito in modo impeccabile. La stagione olimpica è stata condizionata da una brutta distorsione alla caviglia destra subita in un allenamento ufficiale, mentre stava provando un quadruplo lutz, salto che aveva appena aggiunto al suo repertorio. L’infortunio lo ha tenuto a lungo lontano dal ghiaccio. Al rientro, ai Giochi olimpici del 2018, pattinando sotto l’effetto degli antidolorifici, ha interpretato un altro programma corto perfetto e ha concluso la prestazione in trionfo. A PyeongChang è diventato il secondo pattinatore del dopoguerra capace di vincere due ori nella competizione maschile, 66 anni dopo il doppio successo di Dick Button.

Nella stagione 2018-2019 l’ISU ha varato un nuovo regolamento, ufficialmente perché il precedente era troppo sbilanciato in favore di coloro che eseguivano un gran numero di salti quadrupli. Di fatto lo sbilanciamento è rimasto ma, donando un maggiore potere decisionale ai giudici, ha reso molto più devastanti gli effetti di valutazioni scorrette. Hanyū ha iniziato la stagione con due successi nelle gare di Grand Prix, ma anche con un nuovo infortunio alla caviglia che lo ha bloccato per mesi. Al rientro si è classificato secondo al Campionato del mondo. Per inseguire la vittoria ha recuperato il quadruplo lutz, salto che aveva accantonato dopo l’infortunio del 2017. ha presentato programmi molto complessi, ma i risultati sperati non sono arrivati: sia alla finale di Grand Prix che al Campionato nazionale si è dovuto accontentare dell’argento. Perplesso per le valutazioni dei giudici, ha ripresentato la Ballata di Chopin e SEIMEI, stabilito con il programma corto il suo diciannovesimo record del mondo, vinto il Four Continents Championship diventando il primo pattinatore capace di completare il Super Slam, ma ha avuto anche la conferma che le valutazioni sono ormai scollegate da ciò che viene eseguito in pista. Per questo ha deciso di continuare a gareggiare solo per provare a completare il quadruplo axel, salto che era diventato il suo nuovo obiettivo dopo PyeongChang.

Con lo scoppio della pandemia di COVID-19 Hanyū è tornato in Giappone e ha iniziato ad allenarsi di notte in solitudine, con il solo aiuto dei consigli a distanza degli allenatori. Il 20 settembre 2020 si è laureato presso l’Università di Waseda presentando una tesi innovativa con l’obiettivo di migliorare il sistema di giudizio del pattinaggio. In dicembre, dopo dieci mesi di pausa forzata dalle competizioni, ha vinto il suo quinto Campionato nazionale. Il programma che ha presentato, Ten to Chi to, comprende quattro quadrupli, ed è l’unico libero mai eseguito da chiunque che possa stare alla pari con Hope and Legacy del 2017 per la complessità e la perfezione nell’esecuzione. In primavera, nonostante un malore prima del programma libero, ha vinto il bronzo, la sua settima medaglia, al Campionato del mondo, primato nel dopoguerra che condivide con Jan Hoffmann. Il ciclo olimpico, e la sua carriera agonistica, si sono conclusi con il sesto successo al Campionato nazionale e il quarto posto di Pechino, risultato di un buco nel ghiaccio che lo ha condizionato nel programma corto, dell’ennesima slogatura alla caviglia e di valutazioni discutibili, ma illuminato dal coraggio con cui ha provato il quadruplo axel. Nonostante la rotazione incompleta e la caduta, quel salto dice che Yuzuru Hanyū è un atleta che non si è mai accontentato, che ha sempre lavorato per migliorarsi, che ha inseguito un sogno pur sapendo che rinunciare a un pattinaggio completo ma più difficile per concentrarsi solo sui salti avrebbe aumentato le sue probabilità di vincere, e che ha avuto il coraggio di portare avanti le sue scelte fino in fondo.

Lasciato l’agonismo nel luglio del 2022, ha iniziato a ideare, produrre e interpretare show innovativi, nei quali le sue enormi doti tecniche sono affiancate da capacità narrative e visionarie in precedenza inimmaginabili, arrivando a costruire una nuova disciplina che può essere chiamata Hanyū-dō, la via al pattinaggio di Hanyū.